Sabato 15 febbraio 2020, presso la sontuosa location del Castello Normanno di Deliceto, si è tenuta la manifestazione conclusiva del progetto di Servizio Civile Nazionale, promosso dall’Unpli: “Dalla terra alla tavola: viaggio enogastronomico tra biodiversità agricola e modelli antropologici”. Al progetto hanno partecipato le Pro Loco di Accadia, Bisceglie, Bovino,
Casalnuovo Monterotaro, Corato, Deliceto, Lucera, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Orsara di Puglia, Ruvo di Puglia, San Severo, Sant’Agata di Puglia, Troia, Volturino.
La serata si è aperta con i saluti del Sindaco di Deliceto Pasquale Bizzarro e del Presidente della Pro Loco di Deliceto Benvenuto Baldassarro. Presenti anche Rocco Lauciello, Presidente UNPLI Puglia, Il Presidente del Gal Meridaunia Pasquale De Vita, il giornalista Andrea Gisoldi e il Segretario di zona Coldiretti Domenico Suriano. La manifestazione è stata veicolata
dagli interventi di Gerardo Lionetti, responsabile del progetto. La parola è passata subito ai volontari del SC delle Pro Loco partecipanti i quali hanno presentato le proprie relazioni elaborate in riferimento al suddetto progetto.
«Si parla sempre più spesso di paesaggi gastronomici, sottolineando con tale espressione la consapevolezza sempre più diffusa dell’unione tra ambiente, agricoltura e cultura». È proprio sulla base di questa interconnessione che si sono sviluppati i vari progetti dei volontari dimostrando come sia possibile far crescere la rete sociale, attivandone risorse e potenzialità, nonché la consapevolezza delle ricchezze del proprio territorio, soprattutto da parte dei giovani, i quali, in questi anni bui,
sono sempre più costretti ad emigrare. I giovani volontari, pertanto, sono stati i protagonisti non solo di questa serata conclusiva e non solo dell’intero anno di Servizio Civile, sono protagonisti in quanto sono depositari del patrimonio immateriale donatogli dagli adulti, ma hanno soprattutto il compito di custodirlo e veicolarlo. Alla luce di ciò, i volontari hanno svolto attività che hanno avuto come scopo quello di aumentare la sensibilità culturale, la valorizzazione del territorio e del patrimonio culinario locale. Si evince quindi quanto sia stato importante il compito di essi per le varie comunità in cui hanno operato, ma il SC è un’esperienza innanzitutto personale che aggiunge un tassello alla formazione individuale. Un tassello luminoso ed indispensabile.