Questa sera, 21 settembre, alle ore 20:00, nella “città dei fiori” parte la tre giorni della prima edizione di “Ghiummireggae”, festival di tradizione e musica.
L’evento è stato organizzato da BAG eventi con il Patrocinio del Comune di Terlizzi, in sinergia con la Pro Loco UNPLI Terlizzi, la C.L.A.A.I e con Pubblimedia in qualità di media partner.
L’idea, tirata fuori dal cilindro del vulcanico event organizer Alessandro Bufi, nasce dall’esigenza di valorizzare il territorio attraverso la promozione delle tipicità gastronomiche locali ma in una formula del tutto nuova e accattivante.
Dunque non una semplice sagra, ma una grande festa d’inizio autunno ispirata ai country party americani, con tanto di ruota panoramica, barbecue, stand, e persino una lotteria con ricchi premi.
Un vero e proprio villaggio del divertimento animato da attrazioni di ogni genere, ricreato nell’area verde del PalaFiori di Terlizzi, pensato per le famiglie come per i più giovani, grazie anche alle performance di live set e dj set.
Le tre serate saranno scandite dal ritmi coinvolgenti del reggae, del reggaeton, dell’hip hop e del trap, sotto la supervisione del dj Rinaldo, technical support dell’evento e presentate da Emma Ceglie e Biro.
Per l’occasione, infatti, lo staff di BAG Eventi ha organizzato un contest di artisti emergenti che si svolgerà durante la prima e l’ultima serata del festival. Domenica 22, invece, saliranno sul palco: Presomale, Cekka e Bari Jungle Brothers.
«La Pro Loco UNPLI Terlizzi – dichiara il presidente Franco dello Russo – non può che essere al fianco di chi ama il territorio e si adopera alacremente per valorizzarne le peculiarità, incentivando i soggetti coinvolti a fare rete e, allo stesso tempo, creando opportunità di svago per l’intera comunità,
Pertanto – conclude dello Russo – ritengo si debba riconoscere merito al Sindaco Ninni Gemmato e all’Assessore alla Cultura Lucrezia ChiapparIno, per aver patrocinato un progetto inedito giovane e intelligente (come lo stesso primo cittadino l’ha definita) sostenendo fattivamente la creatività di imprenditori autoctoni, desiderosi di contribuire alla crescita economica della città con un’iniziativa che avesse come fulcro la promozione di uno fra i simboli identitari della cultura gastronomica terlizzese, ovvero la carne arrosto».